Finalmente ho ricevuto il mio regalo di complenno ( dopo solo un mese e 4 giorni! )...e così la mia sorellona mi ha portato a Venezia...Regalo stupendo, prima di tutto perchè Venezia è Venezia, e poi perchè incluso nel viaggio c'era il biglietto per la mostra di Dalì ( il racconto per la mostra a più sotto. ).
Dunque, direi che un raccontino della giornata ci sta proprio bene.
La sveglia è suonata all'alba, precisamente alle 5.30 del mattino ( avrebbe dovuto suonare a quell'ora, ma la Vale mi ha svegliato alle 5.15, e io mi sono arrabbiata perchè ho una necessità a cui non posso sottrarmi: se io vado a letto con la convinzione che dovrò svegliarmi ad una precisa ora, nessuno e dico nessuno può svegliarmi prima. QUindi ho aspettato il suono della mia cara sveglia. ).
Assonnate entrambe ci siamo preparate nel miglior modo in cui qualcuno si può preparare a quell'ora sconosiuta della mattina.
E, con le tenebre che ancora ci avvolgevano, ci siamo dirette in stazione centrale a Milano, piene di aspettative e di speranze.
Abbiamo miracolosamente trovato parcheggio vicino alla stazione e, nascondendo la radio e chiudendo la macchina, abbiamo pregato affinchè rimanesse lì fino al nostro ritorno..o meglio, affinchè rimanesse " tutta " lì...dunque, ci siamo dirette con passo da scout al bar della stazione, per la tanto attesa colazione.
Entriamo al Gran Bar ( e chi lo conosce sa che beeel posto è! ), paghiamo un caffè e un latte caldo e andiamo al bancone con lo scontrino .
Vale: " Salve, un caffè normale e un latte , grazie "
Cameriere ( un napoletano sui 60 ): " Bene. Il "Letto" lo vuole caldo?"
Vale ( ridendo forzatamente ) : " Sì..grazie".
Cameriere : " Ecco a voi, caffè e latte caldo. Ma non andate a sedervi che sennò si incazzano".
Va bene. Ok. Stiamo in piedi. Ma lo stare in piedi comportava un altro scabroso particolare: Restare divise dalla spazzatura. Proprio così. una di quà, e una di là.
Dopo questa colazione ai limiti del paranormale , zaini in spalla e gambe che si muovono in direzione del nostro binario, del nostro eurostar.
Giulia: " in che carrozza siamo?"
Vale :" La 12! "
e quindi altri mille e mille metri prima di arrivare alla nostra carrozza.
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1 commento:
Beh, bella per la colazione! :-P
TRO
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